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Pubblicazioni
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4. C. Fallanca, A. Naser Eslami «Luoghi dello scambio e città del Mediterraneo. Storia, Culture, progetti»
Iiriti Editore, Reggio Calabria, 2003 La tesi di fondo è quella che l’essenza della struttura urbana è prevalentemente composta dagli spazi di relazione e che i luoghi dedicati allo scambio siano i veri elementi significanti dell’impianto urbano. Le tensioni progettuali della maggior parte delle città del mediterraneo sono rivolte agli spazi portuali e ai quartieri commerciali che insistono, con una continuità storica che deve fare riflettere, nelle parti urbane più centrali. Quindi esplorare e comprendere la particolare categoria di spazi di relazione dediti al commercio, anche attraverso le vicende storiche che li hanno trasformati nelle strutture fisiche e nei significati, può valere alla messa a punto di strategie di intervento finalizzate a mantenerne la vitalità e il ruolo che contribuiscono a caratterizzare l’identità di ogni città. La struttura dei casi di studio risponde ad un’articolazione prefigurata in capitoli di trattazione e tesa a chiarire determinati aspetti conoscitivi e interpretativi. Il primo capitolo è finalizzato alla comprensione del ruolo giocato dalle dinamiche dei flussi commerciali nella genesi e nello sviluppo della città e del suo porto, attraverso un profilo storico, la lettura delle reti terrestri e marittime anche dei commerci a lunga distanza e delle vie di pellegrinaggio. La lettura periodizzante con la registrazione degli eventi “epocali” che hanno modificato il corso della città è stata finalizzata a comprendere il senso delle trasformazioni del concetto di spazio del commercio. Il secondo capitolo è dedicato alle componenti strutturali del commercio, alle spinte economiche, alle motivazioni socio-culturali e alle ragioni politiche che ne hanno sostanziato il carattere. L’osservazione integrata delle componenti economiche connesse ai sistemi di scambio, di quelle socio-culturali, in termini di rappresentazioni sociali (feste, processioni pellegrinaggio, luoghi santi) e di quelle politiche, attraverso gli eventi di richiamo territoriale legati al potere civico (cerimonie, parate militari) porta a guardare con nuovi occhi agli spazi collettivi della città e a tutti gli spazi urbani a questi connessi. Il terzo capitolo si rivolge alla comprensione delle relazioni che intercorrono tra gli spazi del commercio e l’intero organismo urbano anche attraverso la lettura della forma e delle prestazioni delle strutture connesse e complementari agli spazi del commercio, quali arsenali, darsene, spazi di cabotaggio, dogane. Nello studio delle trasformazioni del tessuto urbano, svolto anche in relazione agli spazi del commercio di livello “urbano”: interi quartieri, percorsi, piazze, spiazzi-slarghi, sestrieri, incroci luoghi di fiere e mercati settimanali, un particolare interesse viene dedicato alle presenze straniere strutturate in specifici insediamenti. Il quarto capitolo è dedicato alle espressioni architettoniche del commercio e alla lettura delle loro caratteristiche che si coniugano all’area culturale di riferimento. Il sistema organizzativo –di alloggio temporaneo per merci e mercanti- si compone dalla rete mediterranea dei caravanserragli che si integra alla rete urbana nella variabilità delle denominazioni e delle sfumature delle funzioni nei wakala, han, fonduq, fanadiq, alhondiga, fondaco. Le tipologie complesse che trovano la massima espressione nei kapaliçarþi, i mercati coperti, sono costituite da elementi di base riconoscibili e ricorrenti: volte, apoteche, magazzini, cella, taberna fino al minuscolo dolap. La trattazione delle specifiche realtà urbane articola e raggruppa secondo i casi la struttura pre-definita e si conclude con l’osservazione delle progettualità in corso per tendere a considerazioni sul futuro degli spazi storici del commercio nell’ambito della programmazione complessiva della città. |
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