3. O. Milella «La compagnia di Gesù e la Calabria»
Gangemi,Roma, 1992
Come necessario completamento del I° volume, dedicato agli insediamenti gesuitici nei centri maggiori della Regione, l'esame dei centri "minori" i quali però avevano una ben definita importanza nel quadro complessivo e quindi con la diffusione delle strategie insediative dei Padri Gesuiti si può cogliere nei suoi vari aspetti quel "preciso disegno organizzativo e tecnico" che abbiamo individuato. Ma si coglie anche come tale disegno nascesse dalle grandi correnti storiche, culturali e religiose che caratterizzarono la "transizione" fra i due secoli: XVI e XVII. E mentre ne fu una conseguenza con alcuni particolari caratteri specifici nella regione (ma esemplari rispetto a quelli che furono i rapporti fra Chiesa, Ordine e vicende locali) dalla logica delle grandi correnti il percorso ne fu indirizzato, plasmato e forse deviato rispetto all'utopia di Ignazio: il rinnovamento del mondo attraverso la milizia cristiana. L'architettura permette un esame "dal di dentro" delle difficoltà pratiche e tecniche contro cui si dibatteva quotidianamente, a scala diffusa, la realizzazione del "Grande Disegno". "Grande" non solo per l'altezza della visione e delle aspirazioni del Loyola, ma anche o congiuntamente perché tale dimensione si rispecchia nell'altrettanto grande "gesto" architettonico di insieme che lo esprime